Origine e storia della t-shirt, un capo d’abbigliamento che non passa mai di moda
Versatile, comoda, economica, adatta a tutti e per qualsiasi età: la t-shirt è un capo d’abbigliamento che non passa e non passerà mai di moda.
Semplici e colorate, non è un’esagerazione affermare che queste magliette a maniche corte abbiano una certa importanza dal punto di vista storico e culturale.
Ma sai tutto su questo capo d’abbigliamento, la sua storia e perché si chiama in questo modo? Per esempio, le famosissime magliette a maniche corte, indossate da chiunque tutti i giorni e in vari contesti, sono nate ufficialmente durante il secolo scorso.
Ecco allora un excursus sull’indumento evergreen per eccellenza: le t-shirt!
Storia di un capo d’abbigliamento che non passa mai di moda: dove e quando sono nate le t-shirt?
Ripercorrere la storia delle t-shirt, dalla loro prima apparizione fino ai nostri giorni, non è un’impresa semplice.
Alcuni prototipi delle famosissime magliette, che devono essere concepiti come indumenti intimi per uomini, erano già usati tra il Settecento e l’Ottocento. Altre fonti, invece, attestano un uso delle t-shirt molto più arcaico, facendole risalire addirittura…agli antichi Etruschi!
La nascita ufficiale delle t-shirt, però, si può far coincidere con l’anno 1904. La Cooper Underwear Company, un’azienda americana specializzata in abbigliamento intimo, infatti, pubblicò un annuncio pubblicitario su una rivista.
Nell’inserzione, si annunciava l’arrivo sul mercato di un prodotto destinato a tutti gli uomini scapoli.
Si trattava di una maglia in cotone, una sorta di canottiera a girocollo, un antenato dell’odierna t-shirt a cui siamo abituati noi.
Lo slogan voleva mettere soprattutto in risalto la comodità e la praticità del nuovo indumento, dato che non aveva bottoni, fili, aghi o spille da balia.
Dalle sue origini fino ai nostri giorni… come è cambiata la maglietta nel tempo?
Nel 1905, quindi un anno dopo dalla pubblicità dell’azienda americana Cooper Underwear Company, la marina militare degli Stati Uniti decise di aggiungere all’abbigliamento intimo delle uniformi proprio la t-shirt, avendo intuito la praticità e la comodità di questo indumento.
Dovranno passare circa due decenni prima che le magliette a mezze maniche venissero concepite come le indossiamo anche noi quotidianamente e non solo quindi come indumento intimo.
Comoda, facilmente lavabile, pratica da indossare nel corso della giornata e, soprattutto, economica, la t-shirt divenne ben presto uno dei capi d’abbigliamento preferiti dalla classe operaia.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, la t-shirt si diffuse largamente anche in Europa. La vera consacrazione della celebre maglietta a maniche corte si ebbe però negli anni Cinquanta, grazie al cinema americano, che pubblicizzò la moda statunitense in tutto il mondo.
Le magliette, protagoniste del cinema americano, diventano famose in tutto il mondo
Attori celeberrimi come Marlon Brando o James Dean resero famose le t-shirt in tutto il mondo. Entrambi, in Un tram chiamato desiderio e in Gioventù bruciata per esempio, apparirono sul grande schermo con indosso una maglietta bianca a maniche corte sopra un paio di jeans. In questo modo, le t-shirt entravano di fatto nella moda del tempo e anche delle epoche successive. Personaggi di spicco, celebrità, gente comune, giovani o vecchi: tutti indossavano (e indossano anche oggi) una maglietta a maniche corte!
Fino alla prima metà del secolo scorso, la t-shirt era solo bianca: successivamente, invece, si incominciarono a vendere anche magliette di diversi colori, soprattutto se concepite per le squadre di calcio o football.
Un’altra grande rivoluzione si ebbe però a partire dagli anni Ottanta: le t-shirt iniziarono infatti ad essere “decorate”. Colorate, con tante scritte, smile, disegni, le magliette diventarono un importante mezzo comunicativo per trasmettere la propria personalità.
Anche numerose aziende e multinazionali, avendo capito il grande potenziale pubblicitario delle t-shirt, decisero di far stampare il proprio logo sulle magliette. Motti aziendali, loghi e scritte pubblicitarie venivano studiati affinché, allo stesso tempo, fossero sia attrattivi che alla moda.
Ancora oggi, personalizzare una maglietta, renderla un perfetto gadget aziendale e un ottimo veicolo promozionale, è una strategia vincente per pubblicizzare la propria azienda o attività.
Famosa e universale, la t-shirt è un indumento must: ma perché si chiama così?
Come non è semplice ripercorrere la storia della t-shirt, altrettanto complicato è ricostruire la sua etimologia.
In molti sostengono che il suo nome sia dovuto alla forma tipica della maglietta che, avendo uno scollo tondo, il taglio dritto e le maniche corte, ricorda proprio la lettera dell’alfabeto T. Sebbene questa sia una delle teorie più accreditate, ci sono anche altre tesi, più o meno valide.
Secondo altre fonti, infatti, il nome potrebbe derivare anche dall’abbreviazione di Training shirt, riferito all’uso delle magliette durante gli allenamenti dei soldati americani.
La prima attestazione del termine t-shirt risale al 1920 e la si trova nel romanzo Di qua dal Paradiso (This side of paradise) dello scrittore americano Francis Scott Fitzgerald, stando a quanto riportato dall’Oxford Dictionary of English.
Non è sbagliato concludere dicendo che, nonostante il trascorrere degli anni, la t-shirt rimane senza dubbio uno dei capi d’abbigliamento più popolari, amati e indossati di sempre!